sabato 14 luglio 2012

Direttore....

Direttore amato,
in accordo con un mio amico, che  considero il più grande gallerista italico vivente, Guido Cabib, volevo porre attraverso la sua rubrica una domanda a Mimmo Palladino ed ai vari collezionisti e gallerie che si sono prestati al gioco di utilizzare il Madre come mezzo di accrescimento di valore dei loro artisti ed ai curatori ed i critici che hanno glorificato i loro profili professionali.
Per noi è una esigenza dato che consideriamo loro  i predatori, i politici ed i manager hanno coadiuvato e condotto per mano le loro vanaglorie! Nessuno ha pensato sul serio al miglior utilizzo di un contenitore culturale  collettivo,  mezzo e contenitore per formare e diffondere il pensiero contemporaneo.
La domanda è questa: Perché gli artisti che oggi vogliono ritirare le loro opere non le hanno donate se tanto hanno a cuore un istituzione culturale internazionale come il museo Madre?
Dobbiamo forse pensare che non gliene fotta niente della crescita culturale della loro città?
Quali sono stati gli oneri relativi alle spese di conservazione (ove ce ne fossero) e quelli certi delle assicurazioni?
Perché anche se ci fossero state le donazioni il museo avrebbe un costo di assicurazione.
Ci aiuti a smascherare questa falsa borghesia napoletana con i fatti.

La saluto con affetto dal sud dell'isola, Mario pisci a forasa o se preferisce lettera firmata

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