giovedì 5 luglio 2012

Lettera anonima ma non troppo, indovinate a chi?

Direttore amato, 
riguardo al collasso  del Madre, non trova ridicolo che ci sia una levata di scudi a sostegno dal mondo della cultura artistica napoletano e non solo?  Nessuno si è chiesto come mai il fallimento è coinciso con lo svuotamento delle opere presenti nel Museo che erano di privati? Sbaglio molto se penso che i privati che erano presumibilmente remunerati dallo stesso Madre o che investivano comunque capitalizzando la loro opera privata imposta in uno spazio pubblico visti i debiti esorbitanti della struttura? Quale era la convenienza di una tale operazione per la comunità dato che le opere in collezione erano di privati?
Secondo il mio parere siamo in evidente presenza di un fallimento di gestione di logiche private all'interno del pubblico, ribadisco, giusto che chiuda e che gli artisti la smettano di pensare a spazi come questo sacri, non sono sacri e non sono assoluti, sono investimenti privati che si ricapitalizzano con l'aiuto dello spettatore inconsapevole e dell'ambizione d'artista, il Madre come le twin tower's non è caduto per colpa di un attacco esterno, nessun terrorista e nessun sabotatore, è imploso e collassato vittima del suo stesso sistema, il blocco dei sistemi di comunicazione attraverso i performing media sembra sia avvenuto per una protesta effettuata da un professionista responsabile dei sistemi informativi del Museo stesso non remunerato da tempo mentre   il consiglio di amministrazione della fondazione Donnaregina si attribuiva uno stipendio di 80mila euro a testa; mi sembra una metafora della situazione politica, sociale ed economica italica, non teme che anche riviste dal taglio editoriale come Flash Art possano rischiare lo stesso collasso di sistema continuando ad ignorare il legame tra il contribuente/consumatore e certi interessi privati?

Lettera anonima ma non troppo dal Sud Sardegna

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