giovedì 9 agosto 2012

Eccheré?


DANILO ECCHER

Pablo mi fa notare come curatori come Danilo Eccher dalle pagine del Corriere della Sera come strategia personale ritiene utile attaccare la categoria degli stessi curatori, cosa resta da fare agli artisti se non curarsi da solo con arterapia alternative?
Il reale problema è nella inconsapevolezza degli artisti contemporanei che altro non li rende che pedine mosse dagli stessi curatori in una guerra teorica mossa dalla futilità della sponda politica, non questioni di destra o sinistra, ma tacita spartizione da nomine Rai, una biennale a te, una quadriennale a me, l’unica variabile è l’artista, basta che sia zerbino e supino.
Un piccolo aspetto positivo è che tutto sommato la sua posizione sdogana una posizione anticuratoriale che gli si ritorcerà contro e si avvicinerà sempre più l'arte e gli artisti verso una autodeterminazione comunitaria ed identitaria priva dei filtri del potere economico e politico, in altre parole not a problem.

Quando Eccher era direttore del MACRO, gli venne proposto un progetto.
La presentazione di un libro appena uscito con la storia inedita e quasi sconosciuta del famoso BATTAGLIONE LOMBARDO VOLONTARI CICLISTI 1915. in cui militavano Marinetti, Boccioni, Sant'Elia, Erba e Sironi.
Inoltre gli avrebbero fornito un video inedito, all'epoca, appunto su quell’ episodio.
Una chicca! tutto gratis.
Si chiedeva solo la sala conferenze, che non era in usoda tempo, per un giorno.
L'assistente disse che avrebbe parlato con Eccher e che al più presto avrebbe dato una risposta.
Passarono tre mesi e poi arrivò una e-mail:
 Gentile Dott. Rossi Lecce, lei deve avere sbagliato museo, noi ci occupiamo solo di arte contemporanea!
Il museo continuò ad essere non inutilizzato per anni!
Gli stessi materiali furono poi usati e proiettati all'inaugurazione, come grande evento, al cinema del Palaexpò, durante l'inaugurazione del centenario del futurismo.
Li videro migliaia di persone.
Esempio della lungimiranza e dell'ignoranza del cecchino serbo, come lo chiamavano al MACRO!
L'origine del suo soprannome?
Non ben chiara, forse perché fisicamente ricordava proprio un cecchino serbo o come dice qualcuno un C(H)ecchino in Treastevere....




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