mercoledì 26 settembre 2012

DC ed Alberto Burri

A Pesceafore: nel 1949 esponenti della Democrazia Cristiana mossero un'interrogazione parlamentare per l'acquisto da parte dello Stato di un'opera 'artistica', pagata due milioni di lire, composta da pezzi di sacco sdruciti messi insieme. 
L'opera era di Burri, probabilmente uno dei pochi investimenti dello Stato Italiano rivelatosi redditizio.


Redditizio per chi? Il parametro di reddito quale è 
quello del mercato? Il pubblico come recupera la somma e la rende investimento? Rivendendo il pezzo ad un privato? Ad uno stato? Insomma diamo valore a questi discorsi facendoli diventare dei ragionamenti pratici, non sarebbe stato meglio valorizzare e creare degli artisti piuttosto che acquistare un pezzo di un dottore ex fascistone passato per la riabilitazione made in United States? Se la tua idea di redditizio è nella quotazione galoppata a carico del pubblico non sono d'accordo e non lo trovo un investimento reale, un reale investimento è un artista diffuso che crea nella sua terra per la sua terra e che per comprenderne l'opera devi passare per i suoi luoghi, in quel caso l'investimento è comunitario e non verticistico, certo bisogna rischiare, determinare un artista è diverso dall'inseguirlo, parliamo tanto di mecenatismo a sproposito, il mecenate i suoi artisti li creava e determinava in base alle sue esigenze.

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