domenica 25 novembre 2012

L'arte sonda e non sondaggia

L'arte cerca di sondare quali sono le leggi che ci regolano, lo fa mediante appunti, osservazioni, esperimenti e comportamenti.
La conoscenza di un artista e del suo linguaggio ci rende sempre un poco più liberi, ci sottrae da paure irrazionali, dal terrore che i nostri antenati provavano davanti l'inusuale che raffiguravano e configuravano.
La curiosità e la ricerca del segno ci ha portato a deci
frare i linguaggi dell'arte trasversali a tutto. La conoscenza diretta degli artisti e dei loro linguaggi permette di tendere alla libertà, non conoscere la struttura e l'identità di un linguaggio artistico e l'incapacità d'individuare il proprio vuole dire impedirne la comprensione e la diffusione, vuole dire indurre ignoranza per manovrare e assoggettare meglio.
Questo sentimento anti diffusivo della grammatica dei linguaggi artistici è presente negli stessi artisti professionisti, si sentono Dio come si sentiva e dichiarava di sentirsi Picasso, ma un Dio padre dovrebbe fare scuola e legittimare i figli che fanno meglio di lui, dovrebbe fare riflettere sulla struttura del suo linguaggio prima che sulla forma legittimata dal mercato.
Ciascuno di noi, è in sostanza, suo malgrado, un prodotto dell'evoluzione di un linguaggio artistico, un prodotto che ha sviluppato capacità di percepirlo e osservarlo. Le leggi ottiche sono in realtà le stesse in tutto il globo e anche le emotivo-simboliche.
L'ignoranza sulla struttura di un processo artistico fa sì che molti si facciano guidare dal mercato o credano a farneticanti galleristi e c
uratori nel determinare il loro investimento. L'ignoranza è il vero tsunami artistico di questo secolo che incide sicuramente non sui grandi patrimoni.
Gran parte dell'ignoranza artistica diffusa anche tra le persone colte è dovuta indubbiamente alla scuola e alle Accademie, raramente i laboratori sono attrezzati e consentono agli studenti di sperimentare realmente i propri linguaggi con le proprie mani.
L'arte non si capisce bene se sia per gli "intelletti piccoli" o per gli "intelletti elevati".
Nei nostri programmi l'arte nell'attività di laboratorio ha contenuti come:

- possedere un’adeguata padronanza tecnica - operativa, di metodi e contenuti relativamente ai settori di ricerca negli ambiti propri delle arti, delle tecniche e delle tecnologie della scultura;

- possedere strumenti metodologici e critici adeguati all'acquisizione di competenze dei linguaggi espressivi, delle tecniche e delle tecnologie più avanzate relative;

Quando la si insegna si pensa al docente come pittore, scultore, grafico, scenografo, architetto e non come un ricercatore o un elaboratore trasversale di linguaggi, oggi non può esistere un artista limitato a un solo linguaggio e se e quando esiste è un artigiano a cui non è richiesto di concettualizzare un processo cognitivo con il suo linguaggio artistico.
In altre parole, la ricerca di un linguaggio artistico deve essere libero di autodeterminarsi attraverso sperimentazioni linguistiche, "la libertà è una forma di disciplina" canta Lindo Ferretti, le sue applicazioni concettuali devono potere contribuire a elaborare e determinare linguaggi comuni in un territorio e non essere imposte irresponsabilmente e sadicamente dall'alto del valore di mercato.

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