giovedì 20 giugno 2013

Artista 2.0

Produci la tua immagine non considerando che si ribella alla tua volontà di omologarti; rincorre i tuoi archetipi e questo ne determina la sua efficacia.
Vorresti essere uguale a quello che ti impongono altri, non vorresti differenziarti, resti un diverso, la tua immagine ti discrimina e incrimina, vive in un luogo destinato a ospitarla che la sacrifica e consegna.
La tua immagine e la mediatrice tra il virtuale e il reale, non la vorresti associata all'elemento commerciale che trovi diffuso e volgare.
Vivi imbarcato in una integrazione di rappresentazione e impressione di te, sei immediatamente coinvolto quando ti rappresenti, in un processo dialettico che inevitabilmente insegue i meccanismi neurofisiologici della tua stessa vista.
 Con la tua immagine educhi all'ignoranza, parli la lingua degli analfabeti che leggeranno la tua immagine come si legge un libro, susciti emozioni artificiali anteponendo a ciò che si vede ciò che si sente.
Sei una emulazione che emula, non sai scrivere, sai che le immagini sono più efficaci delle parole, rinforzi la memoria e stimoli le emozioni, ma pensi alla tua memoria e alle tue emozioni, non concettualizzi la tua immagine, la vivi, la spingi all'empatia, forzatamente, confrontandola con menti grossolane prive di misticismo, incapaci di astrarsi, ti elevi sul tutto riproducendo una emozione empatica per offrire un accesso diretto alla tua comprensione.
Sei un imitatore, non esisti senza empatia, la tua empatia è immagine efficace solo se lavori per renderla reale.

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