domenica 30 giugno 2013

Artisti servi che obbediscono in silenzio.

Non è vero che il linguaggio dell'arte per progredire deve negare il suo passato e innovare, non è vero.
Non è vero che la produzione artistica industriale con il suo valore di scambio, soppiantando la produzione artigianale con il suo valore di uso abbia fatto bene, non è vero.
Tutte le anomalie rispetto al canone moderno sono state progressivamente abolite.
Il vecchio che incatenava gli artisti al loro passato ed era la loro radice è stato cancellato.
Gli artisti hanno inseguito l'industria arrivando ad autoclonarsi per clonare culturalmente popoli ed individui.
L'innovazione artistica si è cominciata a dogmatizzare attraverso la provocazione, l'arte deve creare scandalo, dividere tra sostenitori e detrattori della provocazione, questo è il carattere essenziale dell'arte contemporanea, senza la reale provocazione non si può essere in presenza di un artista da ammettere nei ranghi degli addetti ai lavori.
Il contemporaneo ha mascherato di "disobbedienza" gli artisti "obbedienti" e ha vestito di "disobbedienza" gli artisti fedeli alla tradizione artistica come processo di sviluppo sequenziale di un linguaggio.
Artisti finti disobbedienti, in nome della facile provocazione hanno contribuito, inseguendo regole e logiche produttive di mercato, a rompere modelli di comportamento tradizionali, hanno di fatto contribuito a fare crescere a dismisura produzione e consumo di merci.
Questi artisti figli della provocazione costruita ad arte dal potere, hanno finito per consumare la stessa merce dovunque, hanno alimentato un circuito mondiale di Musei supermarket, sono stati diffusori di conformismo tra i produttori e i consumatori.
 L'arte contemporanea dalla rivoluzione industriale ad oggi è stata semplicemente un tassello del gigantesco processo di omologazione e servitù culturale che abbiamo subito.
Un buon affare solo per i professionisti del settore, coloro che amano farsi chiamare "addetti ai lavori".
Questo è stato possibile per la rassegnazione degli artisti, che hanno subito e frequentato un ambiente viziato solo per non apparire retrogadi e non fare la figura dell'idiota, pur dicendosi nell'intimo: c'è qualcosa che non torna, non capisco.
 Cosa c'è da capire? Speculazione finanziaria.
Bisogna disobbedire e smascherare il sistema dell'obbedienza cieca mascherata da disobbedienza, serve che lo facciano gli artisti, quelli veri, con il loro lavoro.


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