domenica 19 gennaio 2014

Pene d'artista...


Menu della casa? Pene d'artista contemporaneo.

Mao Sugiyama è un artista  made in Japan di Tokyo, uno  che attraverso le sue reti e banche dati connettive si autorappresenta come asessuato, per sancire questa sua asessualità sul modello di Orlan è intervenuto sul suo corpo, rinunciando all'apparato riproduttivo maschile di cui suo malgrado si trovava dotato,ma non si è fermato a questo ha ritualizzato l'avvenuta mutazione corporea cucinando, condendo e servendo i propri genitali in un elitarissimo banchetto per cinque fortunati commensali, che hanno potuto gustare la prelibatezza d'artista.
Asessuale nell'immaginario semantico e simbolico di Sugiyama vuole dire prendere le distanze da entrambi i sessi.
Come si è consumato questo rituale simbolico?
Come gran parte dei processi che andranno a connotare l'arte di questo millennio (quando si riuscirà a leggerla non attraverso correnti, ma seguendone  le traiettorie virali, connettive ed empatiche che disegna) tutto è partito con un tweet, che recitava così: "(Si prega di retweet) Offro i miei genitali maschili, peni, testicoli pieni e scroto, costo del pasto 100000 yen, tutto sarà preparato e cucinato su richiesta dell'acquirente in base alla sua posizione scelta".
Dopo avere compiuto i suoi ventudue anni, l'artista (?) si è sottoposto a un intervento chirurgico per rimuovere i genitali (cosa penserebbe di tale azione Francesca Alfano Miglietti?).
Il 13 Aprile il pranzo è stato servito per sei commensali, cinque paganti che si sono divisi la spesa (250 yen a cranio), all'evento hanno partecipato decine di persone che volevano solo intravedere il raro piacere e che si sono cibati di piatti a base di coccodrillo.
Ovviamente la storia è stata virale (non solo in Giappone), il blog di riferimento dove erano state pubblicate le foto del banchetto è stato oscurato, di fatto non esiste nessuna legge contro il cannibalismo in Giappone, per cui tutto si è svolto a norma di legge.
Facciamo il punto sull'operazione:Probabilmente Sugiyama l'operazione desiderava farle a prescindere, per dare forma performatica e fisica alla sua rappresentazione psichica ed emotiva priva di pulsazioni erotiche (Orlan insegna che tutta l'estetica della sensibilità artistica passa per la chirurgia estetica), forse si è trattata di una abile spettacolarizzazione mirante a pagarsi le spese dell'operazione, ma forse penso male.
Che dire in tempi di crisi economica globale, gli artisti hanno una buona possibilità per mettersi qualche soldino da parte, genitale....., ops volevo scrivere geniale.

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