domenica 13 aprile 2014

"Flash Art"? Per Itto e Pio Monti, un buon supporto pittorico.


"Flash Art"?  Per Itto e Pio Monti, un buon supporto pittorico.

Amato Direttore Politi,
non so se conosce il lavoro di Claudio Calvitti, in arte Itto, anche lui (come me), ha il chiodo fisso e un rapporto di amore e odio nei confronti della sua rivista, della quale non perde un numero da anni, ciascuno ha le sue forme di dipendenza  ossessiva compulsiva; da poco ha manifestato questa sua ossessione presso il gallerista romano Pio Monti.
 Espone spesso nella Tavor Art Mobil ma so che lei non da molta importanza a quanto avviene nello spazio espositivo che gestisco a dimensione familiare con mia moglie Barbara Ardau.
Pio Monti però, non lo si può di certo considerare un "dilettante" o un "disobbediente",  da lui Itto sta esponendo le pagine della sua rivista strappate e usate come supporto grafico - pittorico ricampionato con colori acrilici.
 Un blocco in carta da spolvero del medesimo supporto, ma con un numero minori di fogli, costa cinque euro, Flash Art, con un numero maggiore di fogli e l'opzione del prestampato che consente di comunicare direttamente il proprio punto di vista agli addetti ai lavori, è sicuramente più conveniente degli articoli di Belle Arti.
 Quello che mi e le chiedo è: non la turba, che un gallerista dell'autorevolezza di Pio Monti, esponga un artista che candidamente dichiara di essere come Ulisse "Nessuno", e che semanticamente dichiara che per lui la sua rivista d'arte contemporanea (la prima in Europa), non sia che altro che un buon supporto pittorico per esprimere la sua idea dell'arte?

Dal sud di un isola, a bordo di una galleria d'arte contemporanea mobile, Domenico "Mimmo" Di Caterino.









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