domenica 1 giugno 2014

Sardegna Chi_ama: ma la Sardegna chi la ama?


Direttore stimato,
scrivo dopo avere assistito ieri,  in diretta nazionale, al concertone “Sardegna chi_ama”, a sostegno dell’isola per la catastrofe dell’alluvione dello scorso Novembre.
Non voglio polemizzare  sulle scelte artistiche, ma soltanto fare un ragionamento, come tutte le catastrofi, l’alluvione e la tragedia dell’isola, ha avuto un ampia risonanza mediatica ed è bello vedere tanta solidarietà e tanta manifestazione d’amore e passione verso questa terra, che vivo oramai da quattordici anni.
In quattordici anni, ho avuto la fortuna di interagire con degli artisti che quotidianamente vivono, somatizzano e metabolizzano le infinite sofferenze e problematiche di questo territorio, che ne costituiscono l’anima e l’essenza attivistica, poetica e anche politica.
 Lodevole che grossi nomi del panorama artistico musicale italiano, abbiano aderito alla causa del concerto solidale a costo zero, anche se si potrebbe fare un ragionamento sui costi degli hotel di tutti gli artisti coinvolti con il loro entourage al seguito e la relativa diretta nazionale, che potrebbe fare pensare a scopi pubblicitari e promozionali invece che sociali, ma non è questo il punto su cui vorrei ragionare, non voglio passare come un qualunquista in cerca di polemiche pretestuose.
Il punto su cui vorrei soffermarmi, è l’omissione, il non pervenuto, nella mancata partecipazione di artisti che da almeno vent’anni animano la scena artistica isolana, con un loro pubblico reale che li segue nelle varie comunità isolane; artisti di grande spessore e dalla ricerca artistica di grossa qualità, che in nome della loro localizzazione geografica, sono spesso ignorati dai media nazionali.
Non sarebbe stata questa una bella occasione, per diffondere un tale patrimonio culturale e artistico sommerso?
Faccio qualche nome, in ordine sparso, di quelli che considero “Giganti di Momti Prama” che questa terra si ostina a non mostrare:  Joe Perrino, Tamurita, Alberto Sanna, Quilo dei Sa Razza-Maloscantores, Randagiu Sardu, Almamediterranea, Claudia Aru, Dr Drer e Crc Posse, i Balentia (che forse neanche lo si sa, ma sulla tragedia hanno anche scritto un meraviglioso pezzo), Ratapignata,  Marco Fadda, Lucido Sottile e molti altri.
Questi artisti sono stati invitati o sono stati deliberatamente ignorati, perché forse “troppo politici” (cito Caparezza, tanto siamo in tema)?
Termino il ragionamento per farle capire dove voglio andare a parare:
Come mai, in un’occasione espositiva e solidale mediatica (che ci sarebbe stata comunque visto il livello della tragedia), che (senza nulla togliere agli artisti presenti, sardi e non, tutti di grande livello e qualità) poteva dare forte visibilità nazionale a artisti isolani che da anni fanno un lavoro serio di militanza artistica e politica per la loro terra costituendone l’anima, questi siano puntualmente nascosti, occultati e omessi?
La solidarietà può essere simpatica o antipatica o più o meno mediatica?
Sarà forse perché bisogna continuare a mostrare l’isola come il cliché richiede?
Bella, povera, da amare in maniera incondizionata e assistenzialista, in questa maniera, non solo si è tutti sardi (senza distinguo tra vacanzieri e residenti), ma si è anche tutti Italiani, in nome dell'arte, senza stare troppo a chiederci quale e cosa sia arte in una comunità e in un territorio sofferente come questo.






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