sabato 13 dicembre 2014

IL BUONSENSO DEL “BUON PADRE DI FAMIGLIA” di G Angelo Billia.

IL BUONSENSO
DEL “BUON PADRE DI FAMIGLIA” di G Angelo Billia.


Moneta elettronica, assegni al di sopra delle piccole cifre, niente discrepanze fra le entrate e le uscite, ecc. Lo Stato non lascia nulla al caso, denunci per e la carta igienica che usi costa y? 

E’ evidente che tu evadi, semplice no?
Chissà come mai “l’occhiuto” perde smalto quando arriva a ridosso della cosca?
“Il buonsenso del buon padre di famiglia”

Quest’espressione abusata senza ritegno, in un paese dove abbondano i padri di famiglia carichi di buonsenso, che non sanno che farsene visto che non serve a nulla per mettere insieme il pranzo con la cena, viene in mente quando il “pubblico”, cioè la parte visibile della cosca, insiste varando progetti che, valutati col metro del “buon padre di famiglia” lasciano perlomeno straniti.
Qualche esempio? Non c’è che l’imbarazzo della scelta.
Dov’era la logica nei finanziamenti pubblici alla FIAT, decisi per aiutare la produzione a salvaguardia dei posti di lavoro?

 Nessuno si è accorto che i soldi rimbalzavano direttamente negli utili degli azionisti? 
E che dire del ricorso immediato alla cassa integrazione quando i finanziamenti finivano? 
L’”occhiuto” è davvero strano se non si è accorto che con gli stessi soldi, anzi, forse addirittura risparmiando, avrebbe potuto tranquillamente pagare direttamente gli stipendi. 
Non si trattava, allora, di atti pubblici confezionati per favorire interessi privati?
Che dire dell’idrovora mangiasoldi pubblici definita TAV? 

Tutto corretto? 
Il fatto che ci sia già una linea ferroviaria che copre lo stesso percorso, utilizzata ampiamente al di sotto delle proprie capacità, è lì per dire che l’interesse pubblico non ha valore, perché nel paese dove formalmente si finge d’incentivarlo, in realtà ciò che conta davvero è l’interesse di cordate "imprenditoriali" che con il pubblico c’entrano come i cavoli a merenda.
Dov’è la logica nella trasformazione delle città in monoblocco cementizi gremiti di appartamenti vuoti? Molte delle speculazioni edilizie di questi anni hanno la particolarità di essere incomprensibili secondo il metro del “buon padre di famiglia”.
E’ vero, spesso sono edifici per ricchi, cresciuti nelle zone di pregio, a volte grazie alla “bontà” di un Demanio che rinuncia a ciò che in teoria sarebbe irrinunciabile, ma ciononostante anche alcuni di questi edifici rimangono vuoti.
Se sono operazioni apparentemente in perdita dov’è l’inghippo? 

La “manica larga” degli amministratori pubblici sarebbe quindi sprecata?
Come si vede basta allungare il dito in qualsiasi direzione, per trovare elementi che solo con molta benevolenza possono essere definiti sospetti, incongruenti secondo la logica del “buon padre di famiglia”, ma perfettamente digeribili per istituzioni che, per “decenza” continuano a chiamarsi pubbliche e democratiche.
La conclusione desolante è solo ed incontestabilmente una: 

la Repubblica è stata ceduta armi e bagagli a chi vede nell’interesse pubblico esclusivamente una montagna di quattrini. Che sia il caso di prenderne atto e comportarsi di conseguenza?


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