domenica 26 aprile 2015

"RENDUCE E RAI" di G Angelo Billia

"RENDUCE E RAI" di G Angelo Billia



Una decina di adoranti dietro una transenna e Renduce che distribuisce il verbo.
“Per carità, lascia stare le altre immagini! 

"Si vede che sono pochi” (Dialogo immaginato, ma prevedibile, in fase di confezionamento del pezzo).
Qui Renduce non mi interessa, sono interessato, invece, alla decina in fase avanzata di scioglimento, davanti al vate.
Sì, si chiamano i “non ho capito niente, ma una leccatina val bene un’illusione”. 

Sono quelli che si precipitano a votare dopo essersi detti: “i gerarchetti mi vedranno e lo diranno a chi di dovere.” 
Il loro intelletto calza in permanenza scarpe da ginnastica: bisogna pur essere pronti al saltino se le cose vanno male.
Esattamente. 

Sono un campionario di quell’umanità che in altri tempi ha detto: “sì ero fascista,” (e voglio vedere, lo sapevano tutti), “ma non ho mai fatto niente di male!”
O di quell’altra, (stessa “razza”), che ha applaudito e taciuto, applaudito e taciuto, saltando poi con scaltrezza sul carro partigiano.
Forse è il caso di ricordarglielo, di 25 aprile ce n’è stato uno, il prossimo per Renduce sarà uguale, ma per loro sarà molto diverso.





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