venerdì 7 agosto 2015

ARMATI DI TUTTO PUNTO E PRONTI ALL’INVASIONE di G Angelo Billia

(riflettendo nella canicola d’agosto)
ARMATI DI TUTTO PUNTO E PRONTI ALL’INVASIONE di G Angelo Billia




Assodato che il razzismo ha mille volti, spaziando fra i due estremi esemplificati con “esseri inferiori” e “poverini! Aiutiamoli, che rende tanto”, ed essendo dimostrabile che, nel paese “più bello di tutti”, anche tutte le forme di razzismo sono presenti, non vedo una ragione, una, per non dire ciò che penso dei migranti.
Noto in essi l’irrazionalità che quasi sempre è alla base delle migrazioni umane: 

rischiano la vita per inseguire una chimera quando potrebbero rischiarla, con maggior profitto, cercando di linciare i gruppi dirigenti dei loro paesi, asserviti ai colonialisti vecchi e nuovi.
Il meccanismo mentale ha molti punti in comune con chi, da noi, una volta perso il lavoro si suicida.
Io stesso, per comodità, trattando d’immigrazione, mi fermo sempre all’aspetto fondamentale: 

sono esseri umani e dobbiamo trattarli da pari, perché lo sono.
Ma questa impostazione, seppur corretta, ha il limite di porci dalla parte di chi giudica, esattamente come quando guardiamo al suicidio per disperazione di qualcuno. 

Sbaglierò, ma mi pare frutto di un meccanismo inconscio, che nasconde un’inconfessata supposta superiorità.
Forse, alla fine, l’approccio più onesto è rivolgersi a loro come faremmo con noi stessi.
Parlando di noi, quindi di me stesso. 

Domando come abbiamo potuto permettere che, a causa dei nostri gruppi di potere, ci sia mezzo mondo che non ha neanche idea di cosa sia l’acqua potabile a disposizione. 
Perché l’abbiamo permesso? 

Per vigliaccheria abbiamo fatto emigrare l’onestà e il raziocinio in un dimensione che, di volta in volta definiamo razionale, democratica, onesta, caritatevole, comprensiva, scientifica, equilibrata. 
Ecc. 
Insomma, tutto, pur di non fare l’unica cosa che andava e andrebbe fatta, rischiare del nostro per eliminare la causa della sofferenza di miliardi di uomini.
Allora, mentre ragiono, non sul letame di Salvini&C., ma sull’antirazzismo, sogno miliardi di uomini che, dopo aver regolato i conti con i loro assassini, non giungono da noi in veste di questuanti, ma armati di tutto punto per regolare i conti anche con noi. 

Sì, non parlo delle figure fisiche degli imperialisti, parlo di noi, dell’altra classe, illuminati che non sanno fare di meglio che recitare formulette antimperialiste di maniera, sentendosi tanto antirazzisti.


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