lunedì 26 ottobre 2015

"Carni lavorate cancerogene" di G Angelo Billia

Le carni lavorate come i wurstel ''sono cancerogene'', e vanno inserite nel gruppo 1 delle sostanze che causano il cancro a pericolosità più alta come il fumo e il benzene. Lo afferma l'International Agency for Research on Cancer (IARC) dell'Oms.
Meno a rischio quelle rosse non lavorate, inserire fra le 'probabilmente cancerogene'.

In qualità di persona che da lunga pezza ha smesso di farsi prendere per il sedere dalle "verità" ufficiali, credo proprio sia il caso di chiedersi a chi serve. 
Come sempre, da profano sospettoso vorrei vedere le modalità scientifiche utilizzate per costruire il capolavoro reso pubblico.
Dal momento che è improbabile abbiano rimpinzato, per almeno trent'anni, un campione significativo di persone con la carne lavorata e che è altrettanto improbabile il confronto con un campione di vegetariani, sarei davvero curioso di vedere le forzature statistiche utilizzate per giungere a questo risultato.
Dal momento, poi, che l'ONU sponsorizza l'uso degli insetti nell'alimentazione, e lo capisco perchè la popolazione mondiale è in costante crescita, vorrei vedere quali studi oncologici preliminari sono stati fatti in proposito.
E' chiaro che l'alimentazione diventa una questione ideologica solo se ci si allontana dalla scienza, ma è altrettanto vero che la scienza può servire un'ideologia.

 E' sufficiente usarla in modo distorto e strumentale.
A parte tutto, resta il fatto che quando la religione la faceva da padrone, il paziente era ammalato per volontà divina, perchè aveva di sicuro qualche colpa da espiare e anche per questo oggi si vorrebbe qualcosa di diverso. 

Invece questa scienza, che incolpa il paziente anzichè dare risposte sull'origine delle malattie, somiglia stranamente a quella religione. 
Non abbiamo bisogno di studiosi sacerdoti, che ci dicano come vivere, servono solo studiosi che facciano altro, per esempio ci spieghino perchè, oggi, un uomo su tre morirà di tumore, ma forse per questo servono scienziati che dimentichino le verità farlocche di una scienza asservita.


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