sabato 14 novembre 2015

"Bisogna stare calmi" di Antonio Musa Bottero



Bisogna stare calmi. 
Non c'è niente di cui aver paura. 
La probabilità di rimanere uccisi in un incidente stradale mentre andiamo al lavoro o accompagniamo nostro figlio a scuola rimane infinitamente più alta del passeggiare tra le vie di Kabul, Beirut o Damasco.
Bisogna stare calmi semplicemente perché non siamo tutti in procinto di morire.

 Stare calmi è di sicuro l'atteggiamento politico più valido in questa circostanza poiché creare il panico costituisce il principale obiettivo di chi compie e pianifica queste operazioni.
Siamo in guerra, questo è vero, ma non dimentichiamo che gli incidenti stradali fanno spesso più vittime delle guerre. 

Se quindi non ci spaventa andare in automobile, allora possiamo continuare nella nostra normalità quotidiana anche in guerra.
Siamo in guerra ma possiamo continuare a stare calmi e analizzare gli eventi con la solidità e la lucidità degli uomini veri e non con l'isteria di mezze seghe molli molli come Salvini e Gasparri. 
Non dovremmo assolutamente nemmeno perdere tempo a controbattere e attaccare questi sgorbi della natura, e sopratutto bisogna diffidare da chi lo fa, poiché altre merde come renzifonzi cercheranno di concentrare l'attenzione dell'opinione pubblica sullo scontro interno con Salvini e altra feccia varia.
Siamo in guerra e ci sono delle cose da fare assolutamente: per prima cosa iniziamo a capire contro di chi siamo in guerra. 
Partirei da due punti fermi: 

1) di sicuro non siamo in guerra contro l'Islam 
2) di sicuro questa non è una guerra per scimuniti e creduloni. 
Smettiamo innanzitutto di correre a cercare le armi in cantina e andiamo a tirar fuori quel poco di intelligenza e spirito critico per capire, analizzare, e sopratutto, individuare il nemico.
Nessuna guerra può essere vinta senza sapere chi sia il nemico.
Quindi tutti al lavoro!
Di sicuro una certezza l'abbiamo: questa è una guerra per uomini e donne vere, e non per scimuniti che corrono dietro mezze seghe molli molli come Gasparri, Salvini.





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